Sarà la recente sconfitta in Supercoppa che ancora brucia, ma il napoletano Raffaele Zanfardino, in questo articolo, azzarda un paragone fra Schwazer e Conte, un po' come equiparare Frank Abagnale Jr. ad Enzo Tortora.
Ci vorrebbe un esame antidoping positivo anche per Conte, ossia una evidenza scientifica certa, per accostarlo all'ex marciatore altoatesino, ma visto che non è possibile, oggi, come 29 anni fa, ci ritroviamo divisi fra innocentisti e colpevolisti, oggi come allora Antonio Conte come Enzo Tortora.
Oggi si preferisce credere ad un Filippo Carobbio qualsiasi (sic!) così come allora si preferì credere a dei cannibali omicidi piuttosto che ad un galantuomo come Enzo. Oggi ci si divide sulle fazioni (juventini/antijuventini) così come allora ci si divideva sulla simpatia o antipatia di Tortora per decretarne l'esito processuale. Oggi come allora si leggono spropositi di ogni tipo in barba alle più elementari regole del Diritto, ci si erge a giudici supremi per il solo fatto che è coinvolto un allenatore di una squadra ostile che peraltro, all'epoca dei fatti, allenava un'altra società.
Insomma, 29 anni dopo abbiamo riperso la memoria che invece sarebbe bene ritrovare cominciando a ricordare le parole che Enzo Tortora rivolse ai suoi giudici: "Io grido: “Sono innocente”. Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento! Io sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi".
Per questo mi fanno sorridere le dichiarazioni del Presidente del Coni Petrucci che non perde occasione di invocare calma e rispetto delle regole; citando un famoso slogan potrei dire che: "Non c'è Pace senza Giustizia". Ed ora non si dica che sono di parte.