giovedì 25 giugno 2009

LIBRI: LA RIBELLE E IL PAPA RE di Claudio Fracassi

Roma, ottobre 1867. In città e nei dintorni molti patrioti attendono colmi di speranza, pronti all’insurrezione. Tra loro, una giovane donna di Trastevere, Giuditta Tavani Arquati, un ragazzo venuto dal Nord e sbarcato sulle sponde del Tevere e un garibaldino in marcia per liberare la città del Papa Re, restituendola all’Italia. Le loro piccole storie, prima separate poi intrecciate in quei giorni convulsi, sono destinate a scrivere una pagina bella e dolorosa della Storia.
Tutto intorno, dietro la fervente vita quotidiana di Trastevere, di Borgo e del Ghetto, il potere e gli scandali della corte di Pio IX; la spericolata e tragica spedizione notturna dei fratelli Cairoli; l’ingresso nello Stato Pontificio e le battaglie di ottomila giovani volontari guidati da Garibaldi; l’attentato terroristico degli anarchici Monti e Tognetti; il caos e gli intrighi nel governo del Regno d’Italia insediatosi a Firenze.
La straordinaria e drammatica avventura personale e politica della ribelle Giuditta, al centro dell’organizzazione clandestina dell’insurrezione, è ricostruita con il ritmo di un romanzo, in base a una rigorosa e originale documentazione archivistica.

martedì 23 giugno 2009

CAVE BERLUSCANEM - CENSURA SENZA LIMITI

È un vecchio cane lupo ma ancora vigoroso e per questo è stato battezzato Berluscane dal suo proprietario, Imerio Mariotto di Verona, noto in città per la sua eccentricità. Una circostanza poco gradita da qualche vicino di casa che ha informato della cosa i vigili urbani, ai quali non è rimasto che fare una contravvenzione a Mariotto, proprietario di altri tre cani, di cui uno battezzato Noemi, perchè sul cancello manca il cartello "Attenti al cane". Per la verità il cartello c’è, ma è stato storpiato in "Attenti al Berluscane". La vicenda, di cui riferisce oggi L’Arena, non si è fermata alla sola sanzione (55,60 euro) perchè Mariotto, assistito dal suo legale, l’avv. Guariente Guarienti, ha deciso di presentare ricorso al giudice di pace, motivando la scelta del cartello e del nome. Nella memoria difensiva, Mariotto sostiene che Berluscane è stato chiamato così per una «vivacità amorosa inversamente proporzionale all’età», ma in realta è un animale tranquillo, che «i cani femmina che si presentassero al cancello, soprattutto se cagnette giovani e ambiziose», potrebbero avvicinare senza timore di avance. Questo perchè «a differenza degli esseri umani, sempre teoricamente disponibili, cagne e cagnette, per suscitare interesse, devono essere in calore».

OUI, OUI, OUI, SARKOZY

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha detto che in Francia non c'è posto per il burqa, l'abito che copre le donne da testa a piedi e che ne nasconde anche il volto, dato che sono un simbolo della sottomissione delle donne. In Francia dal 2004 è in vigore la legge sulla laicità, che proibisce l’ostentazione di simboli religiosi in luoghi pubblici per garantire la neutralità dello Stato e l’eguaglianza di tutti i cittadini. Tuttavia i politici francesi si sono mostrati convinti del fatto che non sia un problema di laicità. Il presidente Sarkozy ha ribadito che il burqa è "un segno di avvilimento e che non è il benvenuto sul territorio francese", durante una riunione delle Camere a Versailles.
Questa notizia arriva dopo quella di qualche giorno fa sul mancato appoggio del Presidente francese alla candidatura di Mario Mauro alla presidenza dell'europarlamento. Mario Mauro, appoggiato da Berlusconi, è un cattolico integralista e sui diritti delle persone omosessuali ha sempre assunto posizioni gravemente illiberali, le stesse che provocarono la bocciatura di Buttiglione come commissario europeo quando parlò, pubblicamente, di disordine morale. Anche noi vorremmo avere una destra sarkoziana, liberale e laica, ne guadagneremmo tutti; tutto il contrario della attuale destra italiana che non accetta mai il confronto su nulla e che ha sempre deciso tutto in famiglia, dicevano: "la nostra politica è cosa nostra"...appunto...


lunedì 22 giugno 2009

IL VAFFANCULO DELLA SETTIMANA: ALESSANDRO MELUZZI

Voglio aprire una nuona rubrica all'interno del blog ed intitolarla il "Vaffanculo della settimana". Inauguriamo quindi questo nuovo progetto con la notizia dello psicologo Alessandro Meluzzi, già massone e ora portavoce della comunità "Incontro" di don Pierino Gelmini (con il quale ha scritto il libro Cristoterapia), è stato intervistato da La Voce d’Italia sul modo migliore di affrontare l’esame di maturità. Il suo consiglio per sconfiggere l’ansia? "Pregare. Rivolgersi ad un’entità superiore può aiutare ad infondere una maggior tranquillità". Il consiglio è valido anche per chi non crede: "In certi momenti pregano tutti e la differenza tra atei, agnostici e credenti si assottiglia". A Meluzzi i nostri migliori complimenti per il premio vinto...

giovedì 18 giugno 2009

CORTIGIANI VIL RAZZA DANNATA...OVVERO TUTTI SERVI DEL PRESIDENTE

Il neo direttore del TG1 Augusto Minzolini, nominato da Silvio Berlusconi pochi giorni fa, si era presentato cosi, ora dopo l'ennesimo episodio sulle presunte vivacità sessuali del Presidente del Consiglio, ha pensato bene di rendergli il favore nascondendo la notizia sull'inchiesta avviata dalla Procura di Bari in merito al nuovo scandalo di queste ore. Ciò che colpisce di tutta questa vicenda è la somiglianza fra Berlusconi e Mussolini. La figura del leader forte viene associata, nell'immaginario degli italiani, a quella del grande scopatore (forse anche a colpi di Cialis), che tra una firma e l'altra fra i disbrighi degli affari di Stato si sofferma per qualche ora con cortigiane e donnine varie. Nonostante questo gli italiani sembrano apprezzare un siffatto leader forse perchè proiettano su di lui le loro frustazioni sessuali, familiari, lavorative e sociali. Se fosse davvero cosi temo dovremmo tenercelo ancora per molto tempo. Cortigiani vil razza dannata...



CENERENTOLI...CENSURATI

La censura italiana ha decretato che il film Little Ashes(Piccole ceneri) presenta dei contenuti considerati discutibili, e quindi rischia di non essere mai proiettato nelle sale italiane. Nel film si narra, tra l’altro, della storia d’amore tra lo scrittore Federico Garcia Lorca e il pittore Salvador Dalì. Il titolo del film deriva proprio dal nome di un quadro di Dalì, che il pittore ha realizzato tra il 1927 e il 1928. L’opera, in originale, si chiama Cenicitas, che significa appunto Piccole ceneri. Adesso si sta cercando di fare una raccolta di firme in modo da riuscire a portare anche in Italia questo film, uscito nel 2008. Il sito da cui è possibile aderire a questa raccolta è www.firmiamo.it.


mercoledì 17 giugno 2009

ANAL INTRUDER

Il movimento nazi-cattolico Militia Christi è stato condannato a pagare 60mila €, cioè 20mila € ciascuno, a favore dell’Associazione Luca Coscioni, dell’Associazione La Rosa nel Pugno e a Mario Riccio, il medico anestesista che seguì le ultime ore di Piergiorgio Welby. Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale di Roma, che ha altresì imposto a Militia Christi la rimozione dal sito internet del comunicato stampa dal titolo "Profanatori ed assassini".
Sulla stessa vicenda, una sentenza di condanna per diffamazione è stata emanata anche dal Tribunale di Desio, sezione distaccata del Tribunale di Monza. Un articolo pubblicato in prima pagina su
Il Giornale, il 23 dicembre 2006, dal titolo "Nessun rispetto nemmeno per la sua volontà", accusava Mario Riccio di essersene “fregato della volontà di Welby”. Il tribunale ha condannato a 1.200 euro di multa l’autore dell’articolo, Stefano Lorenzetto, e a 800 euro di multa Maurizio Belpietro, all’epoca direttore del quotidiano.
Condannati anche i parlamentari cattolici Luca Volonté (UDC) e Paola Binetti (PD), pure convenuti in giudizio per diffamazione (il primo per altra vicenda), che però hanno preferito far ricorso all’immunità parlamentare. Bell'esempio di codardia per i 2 parlamentari, ora però mi chiedo quanto dovranno pagare a Beppino Englaro? Giustizia è fatta...a metà(per ora)...

lunedì 15 giugno 2009

ABRUZZO: MEMORIA CORTA.

L'Abruzzo sta velocemente sparendo dall'attenzione pubblica dei media e della classe politica. La ricostruzione richiederà anni, e avvolta dal silenzio rischia di divenire l'ennesima promessa non mantenuta, l'ennesima occasione per sprechi, malversazioni, ruberie.
Come spesso accade, le organizzazioni di cittadini sono una risorsa importante per monitorare le decisioni politiche, la spesa pubblica e raccogliere informazioni trascurate dai media.
Per questo segnalo la Campagna 100% Ricostruzione, Trasparenza, Partecipazione, nata su iniziativa dei comitati di cittadini terremotati:
http://www.100x100aq.org/
L’idea di fondo è quella di chiedere che i fondi stanziati vadano spesi al 100% per la ricostruzione.
Per assicurarlo lo strumento più potente ed efficace è quello della partecipazione e del controllo dei cittadini, la stessa soluzione scelta da Obama negli Stati Uniti.
Riportiamo dal sito della campagna 100%:

Ogni centesimo che passa deve essere reso pubblico!
Le spese e i finanziamenti, tutto deve essere rendicontato e reso pubblico in internet, entrate e uscite fino alla singola fattura cominciando proprio dalla gestione della Protezione Civile, da ora fino alla fine della ricostruzione.


Si tratta di un obiettivo condivisibile che potrebbe divenire un precedente importante per assicurare, grazie a internet, un controllo dei cittadini sulla spesa pubblica. Iniziare dai fondi per la ricostruzione in Abruzzo sarebbe un passo importante.

PD: LA LAICITA' E' UN OPTIONAL

Domani i cattolici festeggiano san Ranieri, patrono di Pisa. Marco Filippeschi (PD), sindaco della città, ha firmato un’ordinanza che obbliga tutti i cittadini a mettere lumini sulle proprie finestre, pena 500 euro di multa.
La stessa ordinanza prevede che dall’anno prossimo i cittadini dovranno
fornirsi di ceri e “biancherie” da appendere a spese proprie.
Molte sono le persone contrariate da questa legge anche perchè non si può imporre a nessuno di festeggiare un santo...
E non si può negare a nessuno la libertà di non partecipare a una festa. Poi c’è anche di mezzo la religione. Un provvedimento che avrebbe inorridito Hume e Voltaire dicono i contrari a questa ordinanza ed effettivamente non vedo come si possa dar loro torto. La ripresa politica del PD passa da ordinanze come questa? Nulla di nuovo sotto il caldo sole italiano, sono i soliti catto-talebani, se anche il PD si mette a fare la politica della destra allora si spiega come si preferisca l'originale alla brutta copia. Rimane sempre la speranza che una volta finita la festa sia "gabbato lu santo..."

sabato 13 giugno 2009

MENO MALE CHE FINI C'E'...

Siamo la gente
Che mai non si arrende
Che tende la mano
Che forza si dà
Presidente siamo con te
Menomale che Fini c’è.



L'immensa figura di merda del leader libico Gheddafi col Presidente Fini ricorda molto quella del suo grande amico Berlusconi con Angela Merkel al vertice NATO di qualche mese fa...è proprio vero: "Chi si somiglia si piglia..."

giovedì 11 giugno 2009

LIBRI: NERA LUCE di Luigi Lombardi Vallauri

Il libro si compone essenzialmente di due parti. Nella prima, destruens, l’autore sostiene che i dogmi cattolici fondamentali del peccato, della necessità dei sacramenti per la salvezza, della perdizione eterna dei non cattolici, dell’inferno, sono incompatibili con la filosofia della giustizia e con la “religione civile” dei diritti umani. Ma anche il magistero etico e politico dei papi resiste malissimo alla critica razionale. Crolla il mito dell’infallibilità dei papi in materia di fede e di costumi. Il pontificato romano risulta, se mai, quasi infallibile nell’errare e sempre straordinariamente tardivo nel correggersi.
La seconda parte, “distruttiva-costruttiva”, allarga l’orizzonte al di là del cattolicesimo, indagando filosoficamente i tre concetti universali Dio, anima, religione. Lombardi Vallauri mostra che l’esercizio strenuo della ragione filosofica e scientifica, antica e moderna, orientale e occidentale, approda all’irrappresentabile e dunque culmina in un “nobile”, informato silenzio. Una terza parte, “costruttiva”, dovrebbe tracciare vie verso una gestione sapienziale della mente, verso una terra promessa in questa stessa vita all’uomo che sappia farsi prendere la mano dalle “sorelle maggiori dell’anima” per essere guidato in un Oltre che laicamente superi non le possibilità, ma le banalità dell’esperienza. Quest’ultima parte viene provvisoriamente sacrificata rispetto alle altre, intendendo l’autore dedicarle tutto il suo restante avvenire di ricerca.
Un libro di analisi e di pathos, caustico e poetico, dove la ribellione è necessario episodio di una meditazione intellettuale e di una sperimentazione psicospirituale protratta per decenni. Un libro che orienta con sapienza sia nelle nebbie contingenti della riclericalizzazione in corso, sia nella “nera luce” della condizione umana di sempre. Un libro solido, non aggirabile, che lascia comunque il segno in chi accetta la sfida di leggerlo.

mercoledì 10 giugno 2009

GIU' LA TESTA

Ieri sera mi sono addormentato con la notizia che il colonnello Gheddafi non avrebbe parlato al Senato della Repubblica, stamane la notizia del giorno è, invece, che ci parlerà...Cosa sia successo nella notte mi è difficile comprenderlo, come mi è altrettanto difficile capire i motivi che hanno indotto il governo ad un simile atto. Prima di lui al Senato, la Camera alta della nostra Repubblica, avevano parlato solo Re Juan Carlos ed il segretario generale dell'ONU Kofi Annan. Ma non è tutto, il grande dittatore è atterrato in Italia vestendo l'alta uniforme e sul petto ostentava la foto di un eroe libico che guidò la rivoluzione contro l'Italia.
Gheddafi è diventato particolarmente amico del nostro governo da quando ha accettato un accordo sui "respingimenti", dove – come dimostrano ormai migliaia di testimonianze – le donne vengono violentate dai soldati e gli uomini torturati e uccisi. Ma siccome al peggio non c'è mai fine a codesto gentiluomo gli si vuol pure dare un Laurea ad honorem.
A contrastare tutto questo in Parlamento sono rimasti in pochi, sia a destra che a sinistra, mentre venerdì, all’auditorium di Roma è previsto un incontro tra il leader libico e una rappresentanza di 700 donne del mondo politico, intellettuale, della cultura, capitanate da, udite udite, Mara Carfagna(Me cojoni!). Accanto al gruppo di donne che si prepara ad accogliere Gheddafi, ce n’è un altro, che ha deciso di disertare l’incontro perché ritiene il leader libico “uno dei principali e diretti responsabili delle pratiche disumane nei confronti di una parte dell’umanità” e ha scritto una lettera a Gheddafi, mandata per conoscenza ai rappresentanti del governi italiano e dell’Unione europea.
Intanto Roma è una città blindata, con un tendone da circo beduino piantato in uno dei suoi storici parchi, quello di Villa Doria Pamphili, che ha accentuato i malumori dei suoi frequentatori anche di quei ragazzi di destra del movimento RES (Roma Europa Sociale) vicini al PDL.

NOTTE AL MUSEO 2 - ENNESIMA CENSURA BERLUSCONIANA

Sta per uscire nei cinema "Notte al museo 2", con Ben Stiller, che narra di un museo il cui custode notturno - appunto Stiller - se la deve vedere con i protagonisti del museo delle cere che dopo il tramonto prendono vita, in un susseguirsi di risate e situazioni comiche. Ma esce con un giallo, per i riferimenti al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Infatti, ad un certo punto, c'è un colloquio tra il custode e la statua di Napoleone Bonaparte. E l'imperatore francese, ad un certo punto gli dice: 
"Ho tanti discendenti in Italia. Uno di loro è alla mia altezza, è un pezzo grosso, è un uomo molto potente e spiritoso... Una volta cantava sulle navi…". E quando Stiller dice di non conoscerlo, Napoleone risponde: "Eppure lo conoscono tutti e tout le monde (tutti in francese, ndr) lo ama"Ma, in base a quanto scritto dal settimanale "TV Sorrisi e Cazoni", la versione originale di quest'ultima frase era:"Eppure lo conoscono tutti e c'è pure chi lo ama"Come si vede, il significato cambia, e anche tanto. Osvaldo De Santis, reposnsabile per l'Italia della 20th Century Fox, ha detto che il cambio di testo è stato solo per dare un tocco di francese alla frase. Ma come risposta appare a dir poco debole. Infatti perchè far dire "tout le monde lo ama" e non la traduzione letterale della frase italiana?

martedì 9 giugno 2009

BRUNETTA, LA SENTI QUESTA VOCE...?

"Abbiamo circa 30 milioni di lavoratori dipendenti che hanno incrementato il loro potere d'acquisto. Per questo in Italia non c'è crisi sociale e si può dire che non ci sia nemmeno povertà". Queste le parole del ministro Brunetta che hanno scatenato la contestazione della platea del'Auditorium di Confindustria. "Rumoreggiate pure", ha reagito il ministro, "queste sono le statistiche".


TOPOLINE E TOPOLANEK



Digeriti i risultati di queste ultime elezioni vediamo un po' come è passata all'estero la vicenda delle foto di Berlusconi in Sardegna. Ecco un video di una tv spagnola che in Italia, forse, non vedrete mai...

venerdì 5 giugno 2009

MANIFESTI ILLEGALI - CLASSIFICA

Partito
Manifesti illegali documentati
%
PD
657
32,43%
PdL
637
31.44%
Partito Pensionati, Movimento per l'Autonomia, La Destra, Alleanza di Centro per la Libertà
163
16.49%
UDC
134
6.61%
Sinistra e Libertà
129
6.37%
Rifondazione/Comunisti italiani
53
2,61%
Italia dei Valori
38
1.87%
Lega Nord
27
1.33%
Udeur
22
1.08%
Lista Bonino-Pannella
0

Sono 2026 i manifesti illegali documentati dall'inchiesta partecipativa di FaiNotizia.it, che verranno denunciati alle Procure della Repubblica di tutta Italia.

VIP - DICHIARAZIONI DI VOTO

giovedì 4 giugno 2009

L'ELOGIO DELLA LENTEZZA

Questo dipinto del realista Courbet diede scandalo nella Parigi del tempo. Courbet, era solito ritrarre la crudezza del mondo, i vizi di quella borghesia che imperava in Francia. I borghesi avrebbero ribattuto che l’ozio, in realtà, è il flagello degli operai, fannulloni indisciplinati che passano tutto il tempo libero a bere birra e gozzovigliare, un po' quello che va dicendo il ministro Brunetta ai giorni nostri. Ed infatti niente vacanze per i lavoratori, altrimenti si sarebbero lasciati andare a chissà quali degradazioni morali. Insomma, in epoca moderna il vizio dell’ozio perde il suo carattere religioso per divenire crimine contro l’etica del lavoro. Bisogna lavorare! Bisogna produrre! Non chiederti perché, lavora e basta, che ti nobilita!
La ricchezza e la tecnologia della nostra società ci consentirebbero di vivere agiatamente anche lavorando solo poche ore al giorno. Teoricamente. Di fatto siamo dominati da un imperativo a produrre sempre e comunque, cioè ben oltre ciò che sarebbe individualmente o collettivamente necessario. Tolte otto ore di sonno e otto in ufficio, rimane ben poco, giusto il tempo di lavarsi, prendere il treno del pendolare, mangiare e guardare un po’ di Tv.
Ciò che dal lavoro esula, famiglia, amici, hobbies, piaceri, viene tutto compresso nel week end: due giorni (o addirittura uno) su sette per noi, gli altri per la produzione!
Oggi l’ozio viene riscoperto come terapia della nevrosi da lavoro: lavorare con calma e per bene, come un artigiano, trovare più tempo per coltivare le amicizie e gli interessi, apprezzare tutte quelle cose apparentemente “inutili”, perché non immediatamente traducibili in moneta, che fanno la qualità della vita. Cosa c’è di più urgente di ignorare l’urgenza, di abbandonare la frenesia e l’ansia a favore della lentezza e della riflessione? Abbiamo forse bisogno di una nuova etica oziosa? Forse si...

FILM: G8/2001 FARE UN GOLPE E FARLA FRANCA

Un film di Beppe Cremagnani e Enrico Deaglio con Mario Portanova. Genova, luglio 2001 I tre giorni in cui le forze dell’ordine italiane andarono “fuori controllo”. La più imponente operazione politico-militare della storia della Repubblica. La catena di comando che originò il disastro. Le decisioni nei giorni di sangue. L’ultima sentenza e il grido “vergogna”. Con le interviste esclusive a protagonisti e testimoni del tempo: Claudio Scajola (ministro dell’Interno); Fausto Bertinotti (segretario di Rifondazione Comunista); Giuseppe Pericu (sindaco di Genova); Luigi Malabarba (senatore di Rifondazione Comunista); Filippo Ascierto (deputato di AN); generale Nicolò Bozzo (comandante della polizia municipale); Angela Burlando (vicequestore); Concita De Gregorio (inviata di Repubblica); Furio Colombo (direttore de L’Unità); Mark Covell (giornalista e parte civile nel processo Diaz); Lena Zulke (parte civile nel processo Diaz); Laura Tartarini (avvocato del Legal Forum).


 Il summit venne preceduto, per mesi, da rapporti dei servizi segreti italiani e internazionali, da decine di riunioni politiche e tecniche, da ingenti stanziamenti finanziari e da modifiche “emergenziali” del funzionamento del trattato di Schenghen, delle garanzie dei diritti dei cittadini arrestati. Era anche previsto un possibile grande numero di cadaveri, per cui vennero allestite camere mortuarie nell’ospedale San Martino e un numero elevatissimo di arrestati, per cui vennero parzialmente svuotate quattro carceri in Piemonte e in Lombardia e la caserma di Bolzaneto venne trasformata in ufficio matricola. La certezza di avere gli occhi del mondo puntati addosso portò poi al cambio delle divise per i nostri poliziotti, carabinieri e finanzieri, alla dotazione di nuove armi e nuovi gas  e alla costruzione di un moderno ghetto che chiuse per almeno una settimana il centro storico della città di Genova, con grate invalicabili, garritte, posti di blocco e la sospensione delle attività commerciali, così come dei matrimoni e dei funerali. Venne poi chiuso lo spazio aereo e installate batterie antimissile, in base a segnalazioni dell’intelligence che parlavano di una preparazione di un attacco, con aerei, all’Air Force One con cui arrivava e sarebbe ripartito il presidente americano Gorge W. Bush. (Eravamo a poche settimane dall’11 settembre e dall’attacco alle Torri Gemelle di New York e al Pentagono a Washington).
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