La lunga sosta è finita: dopo otto mesi di riflessione l'America ha riattivato la morte di Stato. In Georgia, col beneplacito in extremis della Corte Suprema, è stato messo a morte William Earl Lynd, condannato per l'omicidio della sua ragazza vent'anni fa. L'amministrazione penitenziaria della Georgia per tutto il giorno aveva lavorato alla preparazione dell'iniezione letale. 53 anni, Lynd è stato messo a morte alle 19:51 ora locale (le 01:51 in Italia), dopo aver consumato l'ultimo pasto a base di hamburger e cipolla, pancetta e un gigantesco frappé alle fragole e aver chiesto un blando sedativo prima di esser portato nella camera della morte. La sua esecuzione che non avrebbe fatto notizia se non si fosse trattato della prima attuata da quando la Corte Suprema, il 16 aprile scorso, ha cancellato con un verdetto di 7-2 le speranze degli oppositori di veder dichiarate illegali le iniezioni letali. La decisione della Corte ha rimesso in movimento l'iter in vari stati. Nel 2007, complice anche lo stop a settembre, sono state 42 le esecuzioni negli Usa, il numero più basso dal 1994. Cinque dei 36 stati che prevedono la pena capitale stanno ripensandoci, per effetto del dibattito degli ultimi anni. Uno stato, il New Jersey, lo scorso anno è diventato il primo a rinunciare alla pena capitale da quando fu reintrodotta negli Stati Uniti nel 1977.
Mantenitori: 49
Afghanistan, Arabia Saudita, Autorità Nazionale Palestinese*, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Bielorussia, Botswana, Burundi, Ciad, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Giappone, Giordania, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Mongolia, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Democratica del Congo, Saint Kitts e Nevis, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Stati Uniti d’America, Sudan, Taiwan*, Thailandia, Trinidad e Tobago, Uganda, Vietnam, Yemen, Zimbabwe.
In grassetto, le democrazie liberali1 (10) che mantengono la pena di morte
* Stati non membri dell’ONU
Afghanistan, Arabia Saudita, Autorità Nazionale Palestinese*, Bahamas, Bahrein, Bangladesh, Bielorussia, Botswana, Burundi, Ciad, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Giappone, Giordania, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale, India, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Mongolia, Nigeria, Oman, Pakistan, Qatar, Repubblica Democratica del Congo, Saint Kitts e Nevis, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Stati Uniti d’America, Sudan, Taiwan*, Thailandia, Trinidad e Tobago, Uganda, Vietnam, Yemen, Zimbabwe.
In grassetto, le democrazie liberali1 (10) che mantengono la pena di morte
* Stati non membri dell’ONU
Lo vi en las noticias y no lo podía creer, o sea, vamos hacia atrás o para adelante?
RispondiEliminaNo entiendo...
¿eres el marido de Grisel?
saludos desde Chile
parece q gracias a payses como estados unidos vamos atras. Si soy el marido de Grisel la conoces? Como es pequeno este mundo.....
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