Il film, infatti, mette sotto accusa il comportamento tenuto, negli ultimi decenni, da chi gestisce la raffineria di proprietà della famiglia Moratti, che secondo tutte le testimonianze ha inquinato pesantemente il territorio del cagliaritano.
Il “Dio petrolio” che viene da Milano, che doveva arricchire il sud della Sardegna, ne ha più che altro devastato l’ inimitabile territorio e il mare, mettendo a rischio la salute delle persone.
Bloccata la data programmata per venerdì causa il ricorso in via d’urgenza presentato dai legali della Saras al giudice civile per ottenere il sequestro del documentario, a imporre prudenza agli organizzatori del terzo appuntamento - l’associazione Atrio - è stata una telefonata arrivata dagli uffici dell’amministrazione comunale. Una richiesta di chiarimenti sul contenuto del lavoro che l’organizzazione ha ritenuto giustificata. Sarà, resta però sempre il dubbio che per poter pagare Ibrahimovic si risparmi sulla sicurezza e sulla pelle degli operai sardi, in questo caso Moratti non vince certo il premio del migliore in campo...zeru tituli.
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