martedì 17 maggio 2011

SI', SI', CERTO, COME NO...

Come insegna il maestro Nanni Moretti, l'uso delle parole (soprattutto se fai il politico di professione) è importante. Coloro che, almeno in questo primo turno, escono sconfitti non abbandonano neanche per un momento, la loro innata arroganza e, pur di non pronunciare le parole sconfitta, delusione o simili, intraprendono uno slalom lessicale degno del miglior Alberto Tomba, come si può leggere nel titolo qui sopra, fino ad arrivare al ridicolo definendo come "pareggio" la batosta elettorale.
Il puparo non si è esposto direttamente ma ha fatto parlare una delle sue creature, probabilmente perché non sapeva che volto utilizzare o cosa raccontare al suo pubblico. Resta il dubbio,  semmai pensassero davvero che di pareggio si tratti, sulle loro capacità cerebrali. Sembra quasi di avere in casa uno di quei vecchi rincoglioniti ai quali rispondere sempre: "sì, sì, certo, come no..."

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