La mancata liquefazione del cosiddetto "sangue di San Gennaro", ha consegnato il perduto buon senso negli ambienti ecclesiastici partenopei o almeno così pare. Il card. Sepe, infatti, ha deciso che nessun malavitoso può fare da padrino in occasione di cresime e battesimi, non può fare da testimone di nozze e niente funerali in chiesa.
Questa apparente buona notizia in realtà ne nasconde un'altra e cioè che, per la Chiesa, i camorristi sono considerati alla stessa stregua di chi, ad esempio, si è sbattezzato. Anzi per dirla tutta sono considerati ancora meglio. Se è vero che ai camorristi è stato vietato quanto ricordato prima, ai secondi, oltre a tutto ciò, si aggiunge l'esclusione da tutti i sacramenti. Non che la cosa, direte voi, possa interessare gli atei sbattezzati (ovviamente), ma dal punto di vista strettamente giuridico è importante eccome. Significa che gli apostati valgono meno dei camorristi.
Questione di precedenze quindi, o forse qualcuno vorrà contestualizzare il tutto?
Questione di precedenze quindi, o forse qualcuno vorrà contestualizzare il tutto?
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