Giovanardi se la prende per le polemiche di ieri nate dalla sua dichiarazione contro la campagna pubblicitaria di Ikea, definendo gli insulti ricevuti come provenienti "da picchiatori fascisti".
Sarei curioso di sapere da lui, invece, come definisce le proprie dichiarazioni contro i gay e i tossicodipendenti.
Di fronte a cotanta ipocrisia imperante mi vengono in mente due massime, la prima di Voltaire: "Dissimuler, vertu de roi et de femme de chambre", e l'altra di Goethe: "Ognuno nasconde qualcosa nella propria natura che, se lo si ostentasse in pubblico, susciterebbe riprovazione".
Secondo voi quale si adatterebbe di più alla personalità di Giovanardi?
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