Un popolo di necrofili sfila ininterrottamente davanti al corpo taroccato a cura del Museo delle Cere di Madame Tussauds, scattando foto e girando film da rivedere poi nelle serate casalinghe dedicate al genere horror. L'esaltazione di massa per questa discutibile figura è dovuta alla convinzione che facesse miracoli, nonchè a sanguinolente quanto appariscenti stimmate, sparite misteriosamente (o fraudolentemente) al momento del decesso. E nella interminabile diretta TV si sono accavallate le testimonianze delle più variegate figure del circo mediatico accomunate dall'esaltazione generalizzata per l'attività miracolistica attribuita al defunto. Prende sempre più consistenza la voce che questa sezione italiana del Museo delle Cere protrarrà la sua apertura ben oltre la chiusura prevista per il 2009. Del resto chi si azzarderebbe a interrompere il fiume di denaro che i visitatori del museo, prenotatisi a centinaia di migliaia, portano direttamente o indirettamente alle casse di chi detiene il copy right dello spettacolo? Ma il successo del frate cappuccino più famoso del mondo va ben oltre i luoghi di Pietralcina e San Giovanni Rotondo. Dilaga con immagini, mezzibusti e statue intere di marmo, gesso, bronzo, plastica e cartapesta in vie e piazze d' Italia, a spese di presunti miracolati e di condomini, contrade, borghi, municipi, province e regioni. Spopola nelle fiction televisive, nell'editoria religiosa, e perfino in quella scandalistica dove al barbuto fratacchione si dichiarano devote le più note mignotte televisive, nonchè sculettanti divi delle canzonette. Ma il successo più clamoroso si registra nei cimiteri dove a partire dal 2002, anno della canonizzazione, sui loculi e sulle tombe l'immagine del frate ha completamente soppiantato quella della madonna. Si salva solo gesùcristo di cui però si ha traccia solo grazie alla presenza sulle lapidi di croci sottili, non troppo vistose per non oscurare l'arcigna possanza del frate. Siamo di fronte alla più grandiosa manifestazione di idolatria di massa nella storia d' Italia, e con tutto l'oro che rende non ce ne libereremo più ma soprattutto, la cosa più grave, è che le conseguenze di queste superstizioni mediorientali si ripercuoteranno anche su quelli a cui è rimasto un briciolo di intelligenza. Se una simile scena fosse accaduta altrove, in Pakistan tanto per dirne una, avremmo qui da noi eserciti di soloni orripilati da tanta barbarica idolatria feticista. Invece è accaduto qui da noi e tutto va bene...
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