lunedì 12 dicembre 2011

SINDACO O PODESTA'?


Non si placa il mio furore
                 per mendace e vile accento.
              L'arme impugna, ed al cimento
             scendi meco, o traditor.

Così nel 1862 Francesco Maria Piave, il librettista di Giuseppe Verdi ne "La Forza del Destino", faceva cantare uno dei personaggi dell'opera. 
Ma leggendo meglio i versi e trasportandoli ai giorni nostri, non vi sembra che si adattino molto bene al sindaco Alfredo Celeste? Da troppo tempo è diventato intollerante a tutto, ad ogni minimo accenno di dissenso è subito pronto ad impugnare il brando della minaccia e della querela e stavolta a farne le spese sono gli edicolanti. 

"Le ricordo che l'esposizione di manifesti e/o locandine a contenuto diffamatorio integra quantomeno il concorso nel reato di diffamazione a mezzo stampa, commesso sia dal giornale sia da lei".

(foto tratta da L'altomilanese)
Questo è ciò che si legge nella missiva fatta recapitare ai giornalai. Come dire, io ci penserei due volte prima di esporre qualcosa che vada contro il sindaco. 
In sostanza qui si potrebbe vedere un abuso di autorità bello e buono, da quando in qua un edicolante, prima di esporre un giornale o una locandina, deve controllarne il contenuto? In teoria il giornalaio potrebbe anche essere analfabeta e quindi non tenuto a sapere cosa c'è scritto su ciò che vende. Che facciamo? Gli impediamo di lavorare? Se non ricordo male, PDL (partito d'appartenenza del sindaco Celeste) significa Popolo della Libertà, ma di quale libertà si sta parlando? Ogni settimana ci sono atti di illiberalità pura, è vietato dissentire e vietato criticare. Oh, ma questo fa il Sindaco o il Podestà? (non sono distratto, dove la "s" è minuscola lo è volutamente). 
Come per altri suoi colleghi di partito, non deve essere molto chiara la differenza che esiste fra i verbi "amministrare" e "comandare" o forse la sanno molto bene ma se ne infischiano, trincerandosi dietro al fatto che essendo stati votati dalla maggioranza, allora la minoranza si deve... "adeguare" diciamo. A parte la bestialità di tale pensiero, che mal si adatta ai veri liberali quali dicono di essere, ma siete proprio sicuri che il popolo abbia sempre ragione? 
Mi sembra di ricordare che il mio ex professore di religione mi insegnò che tra Gesù e Barabba il popolo scelse il secondo. Quindi?

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