Ieri il quotidiano cattolico "Avvenire" con questo articolo si proponeva come avvocato difensore della questione ICI-Chiesa. Voce, peraltro, minoritaria in quanto la maggioranza della stampa e soprattutto la sollevazione popolare emersa nei vari social network, ha evidenziato una crescente insoddisfazione sul regalo che è stato fatto al Vaticano.
Le proteste sempre maggiori devono averli spaventati (come dice il mio amico Aurelio) o semplicemente devono aver pensato che non è il caso di scontrarsi con gente sempre più incazzata e quindi oggi, sia il ministro Riccardi che il card. Bagnasco, si sono mostrati più concilianti (obtorto collo), sconfessando sia "Avvenire" che quei politici cattolici (PD compreso) rimasti a difendere l'indifendibile ed ora vogliono trattare il riscatto.
Ecco poi la perla delle perle, scusate, ma da quando i destinatari di un'imposta si permettono di dire "siamo disposti a rivedere la legge"? Anche a me piacerebbe essere disposto a "rivedere la tassa" se non vi dispiace, ma l'unico modo che ho a disposizione è pagarla. E loro?
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