Il libro si presenta come un’analisi multidisciplinare di ampio respiro sui meccanismi di entrata e uscita dalle religioni, che si muove con competenza tra storia, sociologia, antropologia, diritto, teologia. Sia detto chiaramente, si tratta di un libro che, per lo stile (non esclusivamente polemico, a tratti ironico) e l’ampiezza dei temi trattati, si pone come una novità – almeno in Italia – ricollegandosi idealmente agli studi che, soprattutto in ambito estero, trattano con interesse il fenomeno dell’emersione della non credenza nel mondo o analizzano in maniera laica e scientifica il fenomeno religioso.
Nel mondo contemporaneo, assume una fondamentale importanza, nella sfera del diritto, il concetto di libertà religiosa e in molti Paesi occidentali, a causa della diffusione di nuove comunità religiose, si assiste al fenomeno del multiculturalismo, che viene definito «un attentato alla laicità» perché comporta uno spostamento dei diritti dall’individuo alla comunità, contribuendo a rafforzare l’esclusivismo dei gruppi e a negare il concetto di individuo. Spesso infatti i leader religiosi tendono a parlare di “laicità” o “pluralismo” per ritagliarsi uno spazio di autonomia, che però non hanno intenzione di garantire all’interno della propria comunità. Si ripete, in piccolo ma con conseguenze più pericolose data la frammentazione sociale, il comportamento della Chiesa stessa.
Nessun commento:
Posta un commento