venerdì 30 gennaio 2009
LIBRI: IL SESSO E' AMORE di Raffaele Morelli
martedì 27 gennaio 2009
LUNEDI MUSICA: IL TESTAMENTO DI TITO
Il testamento di Tito
(testo e musica: Fabrizio De Andrè)
Fabrizio De André (da La buona Novella, 1970)
«Non avrai altro Dio all’infuori di me»;
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse venute dall’Est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
«Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano».
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato,
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
davvero lo nominai invano.
«Onora il padre, onora la madre»,
e onora anche il loro bastone:
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
«Ricorda di santificare le feste!».
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che riguargitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali,
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Il quinto dice: «Non devi rubare»,
e forse io l’ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:
ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
«Non commettere atti che non siano puri»,
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l’ami
così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce e il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l’amore:
ma non ho creato dolore.
Il settimo dice: «Non ammazzare
se del Cielo vuoi essere degno!». Guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno:
guardate la fine di quel nazareno
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno
e un ladro non muore di meno.
«Non dire falsa testimonianza»,
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino,
e scordano sempre il perdono:
ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
«Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa».
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri già caldi d’amore
non ho provato dolore.
L’invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.
Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest’uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l’amore.
sabato 24 gennaio 2009
RELIGIOLUS - UN FILM PER LE PEGGIORI CANAGLIE
giovedì 22 gennaio 2009
DIO E' CON NOI?
M. Mazza (TG2): “campagna, più che offensiva, inutile e banale”.
E. Fede (TG4): “trovata di cattivo gusto. Offende una religione. Atto di cretinismo. Inqualificabile manifestazione di ateismo”.
C. J. Mimun (TG5): “L’idea non piace. Non è così che ci si allinea con altri Paesi democratici. Mi consolerò con le innumerevoli scritte sui muri “Dio c’è”.
A. Di Bella (TG3): “Credo nei valori dell’Illuminismo e spirito di religiosità laica delle Costituzioni di Francia, USA. Nelle Costituzioni, non sugli autobus! Temi troppo seri per discuterli ad un semaforo”.
G. Mulè (Studio Aperto): “Campagna offensiva, volgare e blasfema. Italia Stato laico e tollerante, ma questa tolleranza deve avere un limite. Limite che è stato ampiamente superato”.
LA MERCEDES INVESTE L'AYATOLLAH
Il Presidente della regione Piemonte Mercedes Bresso in questa intervista commenta le discutibili dichiarazioni del Cardinale di Torino Severino Poletto in merito al caso di Eluana Englaro. La cosa stupefacente è che ormai queste dichiarazioni provenienti dagli ambienti ecclesiastici, seppure in netto contrasto con le leggi dello Stato, non trovano mai nessun magistrato pronto ad intervenire. Evidentemente i preti cattolici sono al di sopra della legge e si arrogano il diritto di dire quello che gli pare senza essere perseguiti. Vuoi vedere allora che questi, presto o tardi, arriveranno anche a giustificare la Shari'a?
mercoledì 21 gennaio 2009
LIBERA NOS A MALO - MA QUALE MALE?
Son scivolato ancora dentro un letto
Ma, mama, mama, che devo dire?
O era amore o somigliava bene
Oh, mama,
m'hanno creato tutto sbagliato
Oh, mama,
però non riesco a capire il mio peccato
Libera nos a malo
Però il mio male qual è?
Libera piano piano:
forse scordiamo com'è
Libera nos a malo
toglici pure il perchè
Libera libera libe, libera libera libera, libera
Oh, mama, mama, sarò cattivo,
ma sono carne e sangue, insomma vivo
Eccomi, mama, col capo chino,
com'è il castigo? Perchè il castigo?
Oh, mama,
lei stava bene, io stavo bene
Oh, mama,
o è proprio questo che non si può dire?
Libera nos a malo,
però il mio male qual è?
Libera piano piano
che ci scordiamo com'è
Libera nos a malo,
toglici pure il perchè
Libera libera libe, libera libera libera, libera
Perdo il numero di casa
andando dietro me
e, al ritorno, chiedo scusa
e non so perchè
Giu' le mani, giu' i pensieri,
giu' tutto il corpo, giu' tutto te.
giu' le mani, giu' i pensieri,
giu' tutto il corpo, giu' tutto te.
giu' le mani, giu' i pensieri,
giu' tutto il corpo, giu' tutto te, all'inferno!
giu' le mani, giu' i pensieri,
giu' tutto il corpo, giu' tutto te.
Libera nos a malo
Libera piano piano
Libera nos a malo
Libera piano piano
lunedì 19 gennaio 2009
LUNEDI MUSICA: PINO DONAGGIO
venerdì 16 gennaio 2009
FERMI TUTTI, VOGLIO SCENDERE!
E' quello che è successo in questi ultimi 2 giorni a Genova a proposito della pubblicità atea sugli autobus. Seguendo gli esempi di Londra, Barcellona, Madrid e Washington anche a Genova è stata lanciata questa campagna ma, a differenza delle altre città, qui le autorità cittadine, si erano pubblicamente esposte "a difesa della laicità, della democrazia e della libertà di espressione". Ecco, proprio come capita quando si va a pesca di black bass, fatta passare l'esca davanti, questi hanno subito afferrato il succulento boccone e non hanno tardato molto ad innalzare il coro delle solite proteste. Ma bravi. Eccoli i depositari della verità, li dobbiamo ringraziare tutti per averci ricordato che l'intolleranza è la loro storia.
E non è finita qui, anche il Garante della pubblicità, Antonio Catricalà, chiede ai suoi uffici se l’iniziativa anti religiosa sui mezzi di linea dell’Amt possa essere bloccata d’ufficio. In Spagna ad esempio anche i cattolici hanno fatto lo stesso e qualche settimana dopo sono apparse scritte che affermavano l'esistenza di dio, se succedesse anche qui il dottor Catricalà userà la stessa misura? Ho i miei dubbi. Adesso chiunque si azzardi a dire che dio non esiste rischia di essere inquisito e messo al rogo, un po' come accade in Iran.
mercoledì 14 gennaio 2009
50 COSE DA FARE PER RECUPERARE UN AMORE
MERCOLEDI CUCINA: TORTINO AL GORGONZOLA
Ingredienti:
per:persona
120 g gorgonzola
10 g burro
0 q.b. pepe
1 n. cipolle
0 q.b. sale
10 foglie prezzemolo
6 n. uova
Preparazione
Tagliate il gorgonzola a pezzetti e mettetelo in una terrina.
Aggiungetevi le uova e il prezzemolo lavato e tritato.
Sbucciate la cipolla e tritatela finissima, poi aggiungetela agli altri ingredienti.
Correggete di sale e di pepe.
Imburrate una pirofilina e versatevi il composto, poi passate in forno a 200 °C per circa 25-30 minuti. Servite direttamente nella pirofila.
Finale ricetta
ABBINAMENTO VINI: Pinot Bianco
lunedì 12 gennaio 2009
LUNEDI MUSICA: AVER PAURA D'INNAMORARSI TROPPO(1978)
Lucio Battisti
Album: Una Donna Per Amico(1978)
Aver paura d'innamorarsi troppo
non disarmarsi per non sciupare tutto
non dire niente per non tradir la mente
è un leggero dolore che però io non so più sopportare.
Non farsi vivo e non telefonare
parlar di tutto per non parlar d'amore
cercar di farsi un po' desiderare è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori
Aver paura di confessare tutto
per il pudore d'innamorarsi troppo
finger che anch'io le altre donne vedo
è un leggero dolor temere di mostrarsi interamente nudo
e soffocare la sana gelosia
e controllarsi non dirti che sei mia
voler restare e invece andare via è proprio un vero dolore
Abbandonarsi senza più timori senza fede nei falliti amori
e non studiarsi ubriacarsi di fiducia
per uscirne finalmente fuori.
domenica 11 gennaio 2009
FABRIZIO DE ANDRE' TRIBUTE
Anno di pubblicazione: 1984
e a muntä l'àse gh'é restou Diu
u Diàu l'é in çë e u s'è gh'è faetu u nìu
ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria
e a funtan-a di cumbi 'nta cä de pria
E 'nt'a cä de pria chi ghe saià
int'à cä du Dria che u nu l'è mainà
gente de Lûgan facce de mandillä
qui che du luassu preferiscian l'ä
figge de famiggia udù de bun
che ti peu ammiàle senza u gundun
E a 'ste panse veue cose che daià
cose da beive, cose da mangiä
frittûa de pigneu giancu de Purtufin
çervelle de bae 'nt'u meximu vin
lasagne da fiddià ai quattru tucchi
paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi **
E 'nt'a barca du vin ghe naveghiemu 'nsc'i scheuggi
emigranti du rìe cu'i cioi 'nt'i euggi
finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d'a corda marsa d'aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta 'nte 'na creuza de mä
* Creuza: qui impropriamente tradotto: mulattiera. In realtà la creuza è nel genovesato una strada suburbana che scorre fra due muri che solitamente determinano i confini di proprietà
** Lévre de cuppi: gatto
Traduzione:
MULATTIERA DI MARE
Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov'è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l'asino c'è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dell'Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell'Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l'ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo
E a queste pance vuote cosa gli darà
cose da bere, cose da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelli di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d'acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare