La FIFA ha chiesto alla Cbf «moderazione» nell'atteggiamento dei giocatori più religiosi, ma ha chiarito che per ora non intende adottare misure più severe, visto che la preghiera collettiva e l'esibizione delle magliette con le scritte inneggianti a Gesù (come quella di Kakà) si sono svolte dopo il fischio finale dell'arbitro. Le regole della federazione internazionale, infatti proibiscono espressamente le manifestazioni religiose nel corso dell'incontro. Le proteste più vibranti all'atteggiamento brasiliano sono venute dalla federcalcio danese, che ha chiesto alla Fifa punizioni esemplari perché il fatto non torni a ripetersi. Con le decine di giocatori extracomunitari in campo, numerose federazioni temono che la tolleranza della Fifa possa aprire la strada a manifestazioni sempre più estremiste, e in particolare che i molti musulmani possano seguire l'esempio brasiliano. Come confermano d'altronde le commemorazioni, anche quelle apertamente religiose, fatte dai giocatori della squadra egiziana sempre in Confederations Cup.
Viene da chiedersi se mai ci fosse un calciatore iscritto all' UAAR o semplicemente ateo od agnostico e dopo un gol mostrasse la maglietta con scritto "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno", chissà quante polemiche raccoglierebbe...La verità è che non si dovrebbe mai mischiare la religione con nulla, quindi OK alla FIFA quando ammonisce il Brasile, ma male quando non usa lo stesso trattamento per l'Egitto, come si spiega tutto ciò? La FIFA ha fifa? Legrottaglie è meglio che taccia. Il calcio è laico.
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