
Rabitti lamenta la degenerazione della società moderna, il suo abbandonarsi agli idoli, e anche fra i cattolici denuncia la “diserzione dell’Eucarestia domenicale”, “l’obliterazione della confessione e la messa fuori causa della preghiera”. Facendo un parallelo con il terremoto che colpì gli stessi luoghi nel 1570, Rabitti ricorda che anche quelli erano tempi di corruzione e di malcostume, di immoralità e di peccato. (Il Fatto Quotidiano)
Quindi la sua ricetta mi sembra molto chiara: contro il terremoto, tutti a messa. Che si voglia candidare anche lui per un posto al CNR? In tempi di crisi tutto è possibile, io però mi chiedo se non sia il caso di applicare l'articolo 643 del codice penale. Dite che esagero?